“La sincerità non è un vestito comodo ma è un vestito pulito”..

Essere sinceri e totalmente trasparenti è difficile, ma è l’unico modo per avere relazioni di qualità e un team che lavora meglio.

La scelta è sempre personale: tenersi i mal di pancia nello stomaco o imparare a condividerli con rispetto e feedback costanti all’interno di un clima di sicurezza psicologica.

La sincerità radicale all’interno di un gruppo di lavoro garantisce la possibilità di trovare soluzioni più efficaci, migliorando alla lunga i rapporti fra le persone.

Una delle principali inefficienze in aziende e organizzazioni sono “i non detti”, le cose tenute nascoste e il mancato allineamento sulle mutue aspettative : costi non monetizzabili che generano mancanza di fiducia e un enorme spreco di quelle energie che potrebbero essere impiegate per aumentare uno dei più bassi tassi di produttività di Europa (accelerando senza troppi sforzi il percorso verso la “settimana corta”).

Quando abbiamo fatto il primo “retreat” di NeNet, la “sincerità radicale” è una delle prime cose su cui ci siamo allineati con host e collaboratori perché l’esperienza ci ha insegnato che applicarla rende le persone (noi compresi) migliori.

E se c’è il rischio che qualcuno se ne possa andare, il risultato è comunque migliore di quello che si può ottenere nel caso che persone insoddisfatte o scontente rimangano…

Per approfondimenti, l’omonimo best Sellers del New York Time o anche “i principi del successo” di Ray Dalio: entrambi testi fondamentali per chi vuole portare le proprie relazioni e i propri contesti al “next level”…

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