Semi nel cemento (#11-2024)

Antidoti allo spreco del talento…

Ci sono persone che sembrano nate per fiorire e altri che sembrano piantare “semi nel cemento”.

Ma fare una buona semina e raccoglierne i frutti è conseguenza delle azioni che decidiamo deliberatamente di intraprendere a fronte di quello che ci succede.

A questo proposito “piantiamo semi nel cemento” ogni volta che pretendiamo di governare qualcosa che non dipende dal nostro controllo…
e li piantiamo quando mettiamo focus sulle cose futili, quando badiamo troppo al giudizio altrui, quando soffriamo eccessivamente la pressione sociale o quando guardiamo quello che fanno quelli accanto a noi (a discapito del nostro operato).

I contesti lavorativi sono spesso difficili, la meritocrazia pressoché assente e le condizioni in cui ci troviamo a operare molto complesse: tuttavia molte volte siamo noi il principale ostacolo sia al nostro successo che al nostro benessere: abbiamo scarsa consapevolezza, perseguiamo gli obiettivi disordinatamente e poniamo poca attenzione alle condizioni al contorno o a quello che ci circonda.

Rincorriamo risultati con poca disciplina e guardando più alla forma che alla sostanza… tradendo la nostra autenticità con auto-giustificazioni tanto utili per rimanere nella comfort zone quanto inefficaci per progredire professionalmente e intellettualmente.

Insomma, spesso non è responsabilità né dei semi, né del terreno, né della scarsità d’acqua: ma di dove apriamo il palmo della mano per far incontrare tutti questi elementi.

“Semi nel cemento” è una guida scomoda al self-empowerment e alla crescita personale: un testo che grazie a strumenti pratici di autovalutazione ed esercizi per agire il cambiamento, costringe a lavorare sulla propria sfera di impatto per costruire un percorso di realizzazione in grado di massimizzare i nostri talenti (e non sprecarli).

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