Quante volte non avete fatto domande per paura del giudizio?
E quante volte vi siete sentiti in dovere di dare risposte velocemente anziché avere spazio per approfondire con delle domande?
Spesso viviamo in ambienti in cui le persone non “domandano” per timore, perdendo l’opportunità di imparare e di far lavorare le parti migliori del cervello.
Ma nelle domande sta tutto il potere innovativo di trovare soluzioni che non esistono ancora.
Isidor Rabi ha vinto il premio Nobel per la fisica nel 1944 per la scoperta della risonanza magnetica.
“Mia madre mi ha reso uno scienziato senza neanche saperlo”.
“Qualunque altra madre dopo la scuola avrebbe chiesto: cosa hai imparato oggi?
Ma non mia madre.. lei mi chiedeva: “Izzy, hai fatto delle buone domande oggi?”
È questa differenza che mi ha fatto diventare uno scienziato.”
Non tutti possono diventare premi Nobel, ma incoraggiare le persone a fare domande è un’ottima spinta per trovare soluzioni migliori.
Quando hanno tempo di fare domande, le persone cominciano a usare il sistema limbico e la neocorteccia (le parti del cervello in cui risiede tutto il potenziale “umano”)… mentre quando sono forzate a dare risposte, usano il cervello rettiliano (molto efficiente per “scappare” da situazioni scomode ma decisamente poco efficiente per “evolvere”).
Se avete figli o lavorate con un gruppo di persone, vale la pena pensarci..