Sincerità radicale (#25-2023)

Dare feedback ed essere sinceri al 100% è una delle cose più difficili da fare a prescindere dal proprio ruolo.

Ma è importante in qualsiasi campo ed è uno dei “fondamentali” per costruire relazioni efficaci, far crescere un gruppo di lavoro e trovare le soluzioni migliori.

La mancanza di “sincerità” radicale è alla base dei più grandi incidenti della storia (Chernobyl, l’esplosione dello shuttle Challenger e la maggior parte dei disastri ambientali, ferroviari o civili): porta le persone a omettere deliberatamente informazioni, ad avere paura, a creare ambienti omologati, a reprimere il pensiero critico e a creare contesti in cui non si è in grado di prendere decisioni efficaci.

Ecco perché in molti contesti innovativi, il dissenso e la “sincerità radicale” sono alla base di una cultura che incoraggia le persone a dire la propria ed ad esprimersi fino a mettere in discussione lo status quo, permettendo a tutti di valutare ogni punto di vista e di cambiare rotta quando necessario.

Le aziende e i manager di queste organizzazioni, spingono la propria leadership oltre l’assenso incondizionato: incoraggiano le persone a contestarli e creano ambienti in cui il dissenso non crea conseguenze ma è parte di un normale processo interno di miglioramento.

D’altra parte, dare feedback e diventare autorevoli senza cadere nello stereotipo “o sono aggressivo o sono eccessivamente empatico”, è uno degli obiettivi a cui dovrebbe ambire ogni persona per diventare più autorevole e migliorare le proprie interazioni con gli altri.

Tratto da anni di esperienza dell’autrice in realtà come Apple, Google e molte start-up della Silicon Valley, questo libro è ricco di spunti su come avere relazioni soddisfacenti mantenendo la propria umanità, trovando significato nel lavoro e creando contesti in cui le persone arrivano ad amare ciò che fanno e a rispettare le persone con cui collaborano.

P.s: un altro libro sull’importanza di feedback e sincerità radicale è “I principi del successo” di Ray Dalio (CEO e founder di Bridgewater: uno dei più grossi hedge fund al mondo e una delle pochissime aziende finanziarie ad aver guadagnato durante la crisi del 2008… grazie a una cultura aziendale basata sul “dissenso ragionato”).

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