Un ottimo consiglio per evitare di mettere in atto comportamenti illogici….

Troppo spesso siamo presi dall’operatività e non ci concentriamo sulle cose che fanno la differenza: facciamo le cose per abitudine, per prassi e perché qualcuno prima di noi ha stabilito il come, il quando e il perché.

Siamo troppo impegnati a fare le cose nel modo giusto (spesso in accordo a procedure, sistemi, strutture ancorate a regole ancora in corso di validità ma non piú attuali) e non ci fermiamo a chiederci quale sia “la cosa giusta”.

Eppure l’etica, la produttività, l’efficienza e persino il talento si nascondono dietro la risposta alla domanda: “sto facendo la cosa giusta” per quello che sono i miei valori, le mie caratteristiche e le mie capacitá?

Quante volte ci fermiamo a chiederci se quello che facciamo quotidianamente sia veramente la cosa migliore o faccia parte invece un “flusso di abitudine” o di una strada tracciata da altri?

I maggiori disordini mondiali, l’emorragia di talenti, lo spegnimento della passione e di ciò che tira fuori il meglio da ciascuno, spesso derivano dalla tendenza all’omologazione che ci spinge a “fare le cose nel modo giusto” e a non prendersi tempo per chiedersi invece “quale sia la cosa giusta”..

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