L’utilità professionale di pensare al “perché”.

Non c’è niente di più “originale” e produttivo che chiedersi il “perché” delle cose…

Può sembrare banale ma pochissime persone si pongono questa domanda prima di spendere il proprio tempo in attività che generalmente fanno per consuetudine (operando secondo schemi consolidati o in analogia a quanto fanno gli altri).

Ma la produttività personale (quante cose riusciamo a fare durante il giorno), dipende molto dalle priorità che diamo… e le priorità non possono essere stabilite se non ci chiediamo il “perché” di ogni cosa che facciamo.

–         Perché facciamo così tante riunioni?
–         A cosa serve quella presentazione che mi è stata chiesta?

Se non sapete lo scopo di una riunione o peggio ancora non avete un’agenda dei punti da discutere con i risultati attesi, è molto probabile che siate spinti a parteciparvi “per abitudine” (o perché qualcuno vi ha semplicemente invitato), senza ricavarne nulla che possa essere utile al risultato su cui siete misurati.

Pensare al perché di ogni attività:

–         Aiuta a fare chiarezza sulle cose importanti (ed a scartare quelle che non lo sono)

–         Ordina le cose e stabilisce le priorità

–         Crea tempo addizionale ed accresce la motivazione

–         Aiuta a concentrarsi aumentando le opzioni disponibili

–         Determina i nostri risultati

Pensare al perché e prendere decisioni in base alle risposte è spesso una questione di buon senso… ma in un mondo meccanico e poco riflessivo, farlo è estremamente originale e senza dubbio “produttivo”.

Qualsiasi mansione o compito possono essere migliorati partendo dal domandarsi “perché” la si fa.

Può sembrare banale ma pochissime persone si pongono questa domanda prima di spendere il proprio tempo in attività che generalmente fanno per consuetudine (operando secondo schemi consolidati o in analogia a quanto fanno le altre persone dei gruppi a cui appartengono)

Ma la produttività personale (quante cose riusciamo a fare durante il giorno), dipende molto dalle priorità che diamo… e le priorità non possono essere stabilite se non ci chiediamo il “perché” di ogni cosa che ci accingiamo fare.

  • Perché facciamo così tante riunioni?
  • A cosa serve quella presentazione che mi è stata chiesta?

Se non sapete lo scopo di una riunione (o peggio ancora non avete un’agenda dei punti da discutere con i risutlati attesi), difficilmente la troverete interessante e molto facilmente vi parteciperete senza ricavarne nulla che possa essere utile al risultato su cui siete misurati.

Centinaia di persone perdono tempo quotidianamente in attività inserite nel “flusso” da altre persone… altrettante hanno agende piene di riunioni che non hanno organizzato, che non hanno un ordine del giorno preciso e che non hanno un risultato atteso.

A volte pensare differente è semplicemente una questione di buon senso… e rifiutarsi di partecipare ad una riunione inutile o di fare una presentazione che non ha un “perché”, non è un atto sovversivo ma la ricerca di una maggiore produttività..

Pensare al perché di ogni attività:

  • Aiuta a fare chiarezza sulle cose importanti (ed a scartare quelle che non lo sono)
  • Ordina le cose e stabilisce le priorità
  • Crea tempo addizionale ed accresce la motivazione
  • Aiuta a concentrarsi aumentando le opzioni disponibili
  • Determina i nostri risultati

Ispirazione dal libro “getting things done” di David Allen

#management #changemanagement #produttività #thinkdifferent

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