Miglioramento e competitività: una questione di “feedback”​..

Quanto è importante un feedback?

In ambito professionale porsi dei limiti nello scambio di feedback può rallentare la crescita professionale e la produttività di tutti.

Nel corso della storia trasparenza e feedback hanno contribuito ad accelerare l’evoluzione ed in molti casi hanno salvato milioni di persone.

In un mondo in cui il feedback digitale (dato dalla diagnostica, dai dati e dalle loro elaborazioni) sta diventando sempre più importante, è altrettanto importante recuperare il feedback fra le persone… basato su reciproca fiducia ed utilizzato come strumento imprescindibile per il miglioramento.

Creare ambienti aperti ai feedback sarà uno dei fattori chiave della competitività aziendale (indipendentemente dal settore di riferimento).

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Negli anni ‘30 volare era molto pericoloso.

La storia dell’aviazione aveva visto i suoi albori solo pochi decenni prima: i velivoli erano ancora poco sicuri ed i passeggeri molto timorosi.

Le autorità mondiali avevano capito molto bene le potenzialità dei voli di linea e l’impatto macro-economico di una mobilità su larga scala: compresero pertanto l’importanza di rendere i voli più sicuri e di spingere le persone a “fidarsi” del trasporto aereo.

Si riunirono a Chicago nel 1944 e stabilirono che da allora qualsiasi incidente aereo, anziché tenuto nascosto, avrebbe dovuto essere segnalato e sottoposto ad indagine.

I feedback sugli incidenti aerei spinsero a migliorare i prodotti, ad implementare standard più elevati e ad intraprendere azioni di miglioramento volte alla risoluzione dei problemi di sicurezza.

I 2100 decessi annui per ogni 10 miliardi di miglia aeree, passarono a pressoché zero nel giro di pochi decenni (fonte: Gapminder/IATA/ICAO).

La convenzione di Chicago dette origine di fatto ad una delle più importanti collaborazioni nella storia dell’umanità, che consentì di migliorare il trasporto aereo e di spostare liberamente persone e merci da una parte all’altra del globo (se oggi siamo in grado di ricevere un pacco entro un giorno è anche grazie a questo “feedback”).

Diagnostica e feedback hanno numerosi effetti macroeconomici non solo relativamente ai trasporti ma all’intera società: servono a rendere gli impianti industriali più produttivi, ad aumentare la sicurezza sul lavoro, a minimizzare gli sprechi e ad avere un mondo più “sostenibile”.

Il feedback “avvicina la realtà” ed anche se a volte può non essere completamente “centrato”, fornisce comunque elementi e spunti di riflessione che possono portare ad intraprendere azioni che vanno nella direzione del miglioramento.

Tutte le evoluzioni nascono da feedback, intesi come evidenze di fatti o circostanze che hanno portato l’uomo a creare, inventare o evolvere qualcosa di già esistente.

Anche i miglioramenti nascono da feedback: sperimento, raccolgo risultati, osservo, analizzo, rielaboro, correggo e miglioro in base ai “feedback”.

Nel mondo professionale i feedback sono ancora qualcosa di poco strutturato: spesso vengono identificati come opinioni non richieste, anziché essere considerati come strumenti utili per la crescita di un gruppo.

Il problema principale è l’interpretazione sbagliata che generalmente si dà al concetto di “feedback”: questo viene spesso identificato come un accusa personale, come una sottolineatura di aspetti che sappiamo di dover correggere ma che tendiamo a nascondere per evitare di “porgere il fianco” a critiche ed obiezioni.

Così facendo si perde però il focus sugli obiettivi reali, concentrando le proprie energie verso una “difesa” anziché direzionarle verso la rielaborazione degli input (dando seguito ad azioni volte al miglioramento).

Come esseri umani ci comportiamo come si comportavano le autorità degli anni ’30: nascondendo le evidenze degli incidenti aerei per non ammettere il problema della scarsa sicurezza (non solo impedendo così la “presa di coscienza” ma anche inibendo la capacità di risoluzione del problema).

Per quanto difficile, riuscire a dare e ricevere feedback è fondamentale…

Il feedback richiede trasparenza e la trasparenza richiede fiducia: per riuscire ad accettare un feedback devo avere fiducia nella persona che me lo dà… (mentre per riuscire a darlo devo essere sicuro che la persona che ho di fronte si fidi a tal punto da essere sufficientemente “ricettivo”).

Quando in un ambiente di lavoro c’è fiducia, il feedback cambia di significato e da “opinione non richiesta” diventa strumento per correggere la propria bussola (e quella degli altri).

Gli obiettivi sono sempre meno raggiungibili individualmente, il gioco di squadra è sempre più importante e riuscire a scambiarsi opinioni sul proprio modo di operare è sempre più necessario per remare nella stessa direzione, rendere il viaggio più piacevole ed essere sicuri di arrivare al traguardo.

In conclusione

Il feedback dovrebbe essere uno strumento per migliorare e non un giudizio fine a se stesso.

Quando le persone entrano in competizione malsana fra di loro, evitando di scambiarsi feedback,  rinunciano a migliorare le proprie prestazioni e quelle degli altri.

La condizione di base per un feedback costruttivo è un ambiente sano dove la competizione è finalizzata al miglioramento di se stessi e del gruppo di cui si fa parte.

Capire che lo scopo è migliorare se stessi e non quello di vedere screditata la propria professionalità, aiuta ad essere più ricettivi nei confronti di quello che ci viene detto.

Dal momento che lavoriamo con gli altri, dare feedback aiuta il nostro gruppo a migliorare: se migliora la persona che lavora a fianco a me, è molto probabile che questa riesca a darmi una mano innescando un circolo di feedback e miglioramento che porta ad un risultato collettivo qualitativamente superiore.

Aziende e società dovranno investire sempre più energie per creare e sostenere una cultura aperta al feedback (qualcuno oltreoceano lo sta già facendo da decenni).

La cultura individualista non è più sostenibile (né competitiva): non porta risultati ma porta ad chiusura mentale… e la “chiusura”, in un mondo aperto e globalizzato porta appunto a “chiudere” i battenti prematuramente.

Investire nell’ambiente, creare una squadra, una visione ed un traguardo a cui tutti devono puntare è il primo obiettivo per rendere il mondo del lavoro aperto ai feedback (e quindi al miglioramento ed alla competitività).

Benché poco monetizzabile nel breve termine (l’aviazione ha impiegato qualche decennio per coglierne i risultati), questo è uno degli investimenti a più alto valore aggiunto nel lungo termine.. nonché uno dei pochi in grado di garantire un vantaggio competitivo tale da consentire di far fronte a cicli di crisi economica sempre più frequenti.

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