Tutto d’un fiato

la storia di Cristian Fracassi raccontata da Federico Vincenzi pag. 181 14 novembre 2020

Non si può fare…

Spessissimo si sentono nelle aziende parole come “non si può fare”, “ci sono le procedure”, “non è di mia competenza”, “abbiamo sempre fatto così”,“non si può scavalcare l’organigramma”… frutto di opinioni diffuse, non necessariamente esplicitate ma spesso radicate nella cultura di un’organizzazione.

Opinioni che diventano dati di fatto e che rendono le aziende come le società: macchine burocratiche piuttosto che organismi efficienti volti alla risoluzione efficace di un problema.

Ma le storie vere, quelle degne di essere raccontate e che fanno fare un passo in avanti all’umanità sono storie spesso rivoluzionarie che partono da chi si dimentica delle convenzioni per andare oltre e risolvere problemi talvolta anche semplici che però non vengono mai affrontati per quello che dovrebbero essere (problemi semplici..).

Questa è la storia di una start up italiana che con ingegno, coraggio ed una visione globale è riuscita a salvare diverse centinaia di vite umane… riproducendo una valvola di plastica con una stampante 3D, attaccandola ad una maschera di Decathlon, testandola con metodi non convenzionali, superando la burocrazia, assumendosi dei rischi e condividendo i risultati a tutto il mondo in modo da salvare altre vite..

Una storia particolare, accaduta in tempi particolari ed in circostanze eccezionali… ma anche una storia di come si dovrebbero gestire le cose nella pratica quotidiana… quando in ballo non ci sono vite umane e si dovrebbe avere la lucidità di capire quanto sia necessario unire scienza, intelligenza ed umanità per creare qualcosa di utile al servizio della collettività e non del singolo interesse.

“In tempo di guerra ci sono quelli che pensano a salvare gli altri e quelli che pensano a salvare se stessi” è un passo che tratta un tema di assoluta rilevanza sia nel libro che nella vita: l’approccio ed il “purpose”.

Dopo aver fabbricato il dispositivo in quattro e quattr’otto ed aver fatto il 90% del lavoro, il protagonista di questa storia ed il suo team hanno dovuto prima affrontare il problema dei test, poi quello dei brevetti e delle certificazioni, scontrandosi con la burocrazia di ospedali ed enti governativi.

Come riporta l’autore in un altro passo fra i più significativi: “C’erano stati due modi di usare le maschere: alcuni ospedali le avevano usate e stop.. senza dichiarazioni, senza carte e cartacce, dritti al problema: prima la vita e poi la carta”. “Altri, più ligi, avevano compilato la dichiarazione di utilizzo e l’avevano inviata al ministero.. e le tenevano ferme in attesa di risposta”.

Le aziende, le start up, le società, i governi e gli ospedali sono tutte entità fatte di persone… e questa storia insegna come sono proprio le persone a poter decidere se e come fare la differenza…

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