“Il genio procede a braccetto con il dubbio”


Ho letto questa frase nel libro “piano B” dei miei amici Luigi e Vittorio e mi sono ricordato che le persone più talentose che ho conosciuto coltivavano deliberatamente il “dubbio” come mezzo per andare oltre, per approfondire, per curiosare e per esplorare nuove frontiere.

Esperienza personale a parte, anche tutti i più grandi innovatori hanno raggiunto risultati eccelsi “andando a braccetto” con il dubbio: è stato così per Fleming, per Einstein, per Curie, per Darwin e per moltissimi altri “geni” o “scienziati” che hanno contribuito all’evoluzione umana.

Noi non siamo geni ma, a maggior ragione, dobbiamo coltivare il dubbio come elemento fondamentale per fare scoprire noi stessi e avere quella consapevolezza tipica di tutte le persone che si sono “realizzate”.

Dovremmo coltivare costantemente il dubbio di non sapere, quello di non aver capito bene, quello che ci porta a investigare o a non fermarsi all’apparenza… e tutti i dubbi che possono spingerci a cercare soluzioni migliori per noi e per gli altri.

Dovremmo “coltivare il dubbio” per non arrivare alla fine col dubbio… di non averci provato.

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