Sfruttate l’intelligenza collettiva…
“La natura umana è composta per il 90% da scimpanzè e per il 10% da api”…
“Gli umani sono sostanzialmente degli animali competitivi ed egocentrici intenti a perseguire i loro fini” (Jonathan Haidt, psicologo della Stern School of Business di New York)
E questa è la parte degli “scimpanzè”…
Ma c’è anche un’altra parte che ci spinge a comportarci come api e ad essere creature “ultrasociali” in grado di pensare e agire come una cosa sola per il bene del gruppo.
Haidt sostiene che c’è un “trigger” psicologico chiamato “l’interruttore dell’alveare”: quando l’interruttore viene attivato, le nostre menti si spostano da un focus individuale a un focus di gruppo e dalla modalità “io” alla modalità “noi”.
Quando l’interruttore è su “on”, l’uomo sfrutta l’intelligenza collettiva e di gruppo, rinunciando a parte della propria individualità ma attingendo alle risorse degli altri e attivando una forma di collaborazione estremamente efficace.
E’ l’innesco della vera leadership: qualcosa che nelle realtà più innovative costituisce un principio fondante estremamente efficace (soprattutto in un mondo complesso in cui la conoscenza dei fatti, l’esperienza qualificata e lo sforzo mentale sono distribuiti su più individui…).
Aneddoto preso dal libro “La mente estesa” di Annie Murphy Paul edito da Roi Edizioni
Per approfondimenti sull’impatto dell’intelligenza collettiva e sulla leadership: “Multipliers” di Liz Wiseman edito da FrancoAngeli | Le conoscenze per innovare