Novak Djokovic si piega a Casper Ruud (pur avendo vinto)

Un mese fa si è giocata la finale del Roland Garros, in cui Djokovic ha festeggiato il ventitreesimo slam della carriera.

Novak ha dominato sul campo ma Casper ha vinto fuori dal campo.

A fine partita sono stati intervistati i giocatori e Casper ha preso la parola per primo: ha passato la maggior parte del suo intervento a elogiare il suo avversario per aver scritto la storia di uno sport intero, poi ha proseguito col ringraziare l’organizzazione e il proprio team.

3 minuti di intervista senza una parola su se stesso, sul secondo posto o sul suo essere il numero quattro al mondo: non una parola sul suo percorso sulla sua storia, sulla preparazione e sul gioco.

Ha concesso tutto lo spazio che aveva al suo avversario, il quale non ha potuto che fare altrettanto…

Djokovic avrebbe poi detto:

“Sei una delle persone migliori di questo tour, è bello sapere oggi che una persona ha questi valori umani”.

Se il nostro obiettivo è vincere uno Slam, scegliere Djokovic come compagno di squadra forse sarebbe la soluzione migliore.. ma in qualsiasi altro ambito o contesto, forse faremmo meglio ad ambire a un compagno come Casper Ruud.

I “role model” non sono giusti o sbagliati in assoluto… ma non sempre prendiamo a riferimento quelli migliori in rapporto a quello che dobbiamo fare o ai risultati che vogliamo raggiungere.

Un cosa a cui prestare attenzione quando scegliamo i nostri “leader”, gli “influencer” e tutte le persone che prendiamo a modello.

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