Il visionario di Auschwitz..

Quelli che vedete in foto sono i dormitori dove i deportati venivano letteralmente stipati prima di andare a morire nelle camere a gas.

Erano in 700 in 200 metri quadrati e dormivano senza confort su tre livelli: venivano schiavizzati, mal nutriti e trattati in modo talmente disumano da rendere impossibile qualsiasi tipo di prospettiva che non fosse fame e morte.

Eppure in mezzo a questi loculi e a migliaia di anime perse ho sentito il sussurro di un visionario.

Deve esserci stato per forza almeno un visionario: qualcuno in grado di vedere oltre il nero più nero; qualcuno in grado di immaginare un futuro diverso in mezzo a tutta quella disperazione; qualcuno che nonostante tutto deve aver pensato che un giorno io e altri milioni di persone avremmo varcato il “cancello della morte”, non per “morire” ma per commemorare quanto accaduto e prenderlo a esempio per costruire un futuro migliore.

Nessuno di noi sarebbe stato un visionario ad Auschwitz ma il suo sussurro si può percepire nel silenzio.

Se fosse ancora vivo quel visionario sarebbe diventato un eroe e sarebbe stato ricordato per non aver mai perso la speranza, per essere stato l’unico a vedere la luce in fondo al tunnel.

E oggi che tutto sembra andare a rotoli, che tutto sembra peggiorare.. deve esserci fra noi almeno un visionario.

Chi studia l’evoluzione umana sa che la storia è un “avanti e indietro” continuo ma tende al miglioramento… e il visionario è colui che continua ad evolversi e a superare le difficoltà senza mai perdere la speranza.

Siate visionari: sforzatevi di vedere sempre la luce anche in mezzo all’oscurità… perché c’è sempre luce in fondo a qualsiasi tunnel, anche quello più nero.

Me lo ha sussurrato con un alito di vento il visionario di Auschwitz .. e io gli ho creduto.

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