Piccole abitudini per grandi cambiamenti (#37/2022)

di James Clear pag. 332 25/07/2022

Mental coach, formatori e guru motivazionali dicono che nella vita è fondamentale porsi obiettivi ambiziosi, decidere dove si vuole arrivare e perseverare senza fine…

Ma è davvero questo il modo giusto di perseguire e raggiungere gli obiettivi?

Perché allora non riusciamo ad ottenere risultati nonostante sforzi inenarrabili?

L’ossessione degli obiettivi, anziché aiutare a migliorare, rappresenta spesso una trappola che rischia di diventare un’inesauribile fonte di stress e di fallimento.

Realizzare che “non siamo i nostri obiettivi”, porta lontano dai precetti che la società impone fin dalla tenera età e che non tengono conto di due grandi verità:

  1. che il cambiamento non nasce da una singola grande svolta o dall’inseguimento ossessivo di obiettivi ambiziosi, ma dalla combinazione di tanti miglioramenti impercettibili fatti costantemente.
  2. che i risultati che otteniamo sono direttamente proporzionali a quanto siamo in grado di definire noi stessi e la direzione che vogliamo prendere (frutto di un’estrema chiarezza su quello che sono la nostra identità e le nostre caratteristiche).

“Piccole abitudini per grandi cambiamenti” (un bestseller del New York times che andrebbe letto insieme a “Tiny habits” di B J Fogg), esplora le dinamiche psicologiche che stanno dietro ai nostri comportamenti e chiarisce i motivi per cui per raggiungere grandi risultati non si debba perdere tempo a prefissare degli obiettivi ma ci si debba concentrare sul definire abitudini che supportino la costruzione della nostra vera identità (chi vogliamo essere)….

L’idea di base del libro è che i piccoli cambiamenti dettati dalle nostre  abitudini, contribuiscano a sviluppare un’ identità che evolve e che a sua volta porta ad introdurre nuove abitudini positive che a loro volta rafforzano la nostra identità in un circolo evolutivo che col tempo porta a far sì che quei “piccoli cambiamenti” diventino “grandi”.

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