Cosa faresti se fossi il nostro amministratore delegato?

È una domanda che ogni HR dovrebbe porre di fronte a un potenziale talento e che sicuramente darebbe risposte più significative di un semplice: “dove ti vedi fra cinque anni?!”

Anche se quando inizi la carriera sono molti ad avere ambizioni alte, nessun giovane ti dirà mai “fra 5 anni voglio prendere il posto del vostro CEO” … quindi tanto vale chiedergli direttamente cosa farebbe se si trovasse al vertice dell’azienda per cui si sta candidando.

Lo scopo di assumere giovani “talenti”, dovrebbe essere quello di farli crescere, metterli a servizio di quell’azienda che un domani potrebbero trovarsi a gestire e capire chi fra loro può avere la stoffa di ambire a ruoli apicali.

Dalla risposta alla domanda “cosa faresti se fossi il nostro CEO”, si possono percepire indirettamente i valori di un candidato, la direzione in cui guarda ed il modo in cui ha intenzione di mettersi al servizio dell’organizzazione.

Seppur in forma preliminare, domande di questo tipo aiutano a capire la visione, lo “scopo” e ciò che muove una persona (tutte cose che si rifletteranno sui risultati a prescindere dai ruoli che questa sarà effettivamente in grado di ricoprire).

Ogni giovane che varca la reception di un’azienda dovrebbe essere guardato come un potenziale amministratore delegato… e dovrebbe essere intervistato per capire se può avere quei prerequisiti minimi per diventarlo davvero.

D’altronde, ponendo le giuste domande e sapendo leggere fra le righe, la stoffa e determinate propensioni legate alla sfera dell’essere (fondamentali per essere un ottimo manager), si percepiscono fin da subito…

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