L’equazione della felicità (#29/2022)
di Mo Gawdat pag. 345 31 Maggio 2022
La ricerca della felicità è antica come il mondo: filosofi, religiosi e liberi pensatori ci si applicano da sempre.
Quando si parla di felicità non credo in formule o equazioni ed ho un’epidermica ritrosia per i libri con titoli che vendono “formule magiche” o soluzioni facili a problemi complessi che esistono da quando l’uomo ha l’uso della ragione..
Ma il motivo per cui ho comprato questo libro è che Mo Gawdat è stato uno degli ingegneri ai vertici di Google, ha girato il mondo ed ha sperimentato sia l’ebbrezza di ordinare due Bentley online con un click che la tragedia di perdere un figlio di 21 anni per un errore medico…. insomma, Mo è una di quelle persone che le ha viste un po’ tutte e che se anche non ha “l’equazione della felicità”, può dare qualche dritta in virtù di un’esperienza molto più vasta di quella che un normale essere umano può ragionevolmente maturare nel corso di una vita.
Trasferitosi a Dubai nel 1995, agli inizi di quella che sarebbe stata una “crescita esplosiva” per la città (sconosciuta ai più fino a quegli anni), Mo racconta delle sue speranze di trovare la felicità in fondo all’arcobaleno del successo…. descrivendo la sua trasformazione da ragazzo talentuoso in scalata dei vertici del settore tecnologico a “criceto” asservito a quella che gli psicologi chiamano “la ruota edonistica”.
“Più avevo e più volevo avere, più correvo e meno mi avvicinavo al traguardo” (di essere felice)… “cercavo ossessivamente di costringere il mondo a conformarsi alla mia idea di eccellenza”.
“La mia strada era stata costellata di riconoscimenti e promozioni, ma ogni vota che raggiungevo un obiettivo, la meta sembrava spostarsi un po’ più in là”.
Con un percorso che rimanda al “qui ed ora”, Mo allarga una prospettiva che in molti riescono a comprendere inconsciamente ma che pochi riescono a “mettere a terra”… tracciando un percorso che invita alla razionalizzazione della provvisorietà della nostra esistenza e nell’inutilità di proiettare nel futuro un concetto fruibile in questo preciso istante.