Il fattore “C”

Quanto conta il fattore “C” in ambito lavorativo?

Nella classifica dei ricconi di Forbes compare un CEO fortunato..

Subito dopo gli inventori di Google, con un patrimonio di circa 45 miliardi di dollari, c’è “Steve Balmer” (CEO di Microsoft dal 2008 al 2014): un uomo che avrebbe dovuto consolidare il successo di Microsoft ma che peccò di eccessiva sicurezza e “miopia imprenditoriale” contribuendo ad affossare l’azienda di cui era amministratore..

Ballmer mancò di Comprendere le 5 principali tendenze tecnologiche del secolo, perdendo la competizione su diversi fronti (nei motori di ricerca con Google, negli smartphone con Apple, nei sistemi operativi mobili con entrambe, nei media/entertainment con Netflix e nel Cloud con Amazon)..

Nel 2014 fu sostituito da Satya Nadella (attuale CEO di Microsoft).

Dopo il suo licenziamento è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta grazie alla rivalutazione azionaria dell’azienda a cui aveva stroncato le gambe..

Il fattore C (di “Circostanze”), sul lavoro può contare molto… ma è un fattore su cui non generalmente non ha senso puntare (almeno non più che su un biglietto di una lotteria da 45 miliardi di dollari..)

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