La “tu cosa pensi di fare?!?” menthality… e la caccia all’errore.


Cosa differenzia un’azienda mediocre da un’azienda che produce risultati straordinari?

Che nella prima, al momento dell’assunzione di una nuova risorsa o di un colpo di genio da parte di un collega, parte il pensiero: “e tu cosa pensi di fare?!?”

Una frase implicita che spesso non si pronuncia ma che è frutto di una mentalità e di certo tipo di cultura organizzativa.

La maggior parte di noi quando è nuovo in un’azienda soffre della “e tu cosa pensi di fare?!” menthality: quel giudizio strisciante di chi vede il nuovo arrivare e lo ostacola in tutti i modi perché lo percepisce come una minaccia.

Il problema della “e tu cosa pensi di fare?!menthality” è che è talmente pervasiva che quando ne siamo immersi cominciamo a rinunciare a proporre miglioramenti: le idee migliori scompaiono, il pensiero critico e quello laterale idem… e svanisce anche quella voglia di apportare migliorie e cambiamenti che chi è in azienda da molto tempo non vede più.

La “e tu cosa pensi di fare?!” menthality è parente stretta della “caccia all’errore”: quel retropensiero più orientato a puntare il dito verso chi sbaglia che a lasciare libere le persone di sperimentare e dare quel contributo unico per cui teoricamente dovrebbero essere stati assunti.

La morale è che se siete in un’azienda in cui vige questa “mentalità”, difficilmente raggiungerete l’eccellenza… e altrettanto difficilmente avrete l’occasione di essere parte attiva dell’evoluzione vostra e di quella degli altri (e dei prodotti, e dei servizi…e di qualsiasi altra cosa).

Imparare a riconoscere l’ambiente in cui siamo immersi è il primo passo (importantissimo) per cambiare ed evitare di “involvere”… e per dare vita a una forma di liberazione.

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