Bobby Fischer: lo “stupido” che vinse il mondiale di scacchi..

Quando, negli anni ’50, la madre di Bobby Fisher fu chiamata dagli insegnanti del figlio per essere informata sul suo rendimento scolastico, le fu detto,senza tanti giri di parole, che era uno “stupido”.

Dissero proprio così “stupido”.

Quella donna, che a sua volta era laureata in medicina ma per vivere era costretta a fare le pulizie, si chiese cosa potesse fare con quel figlio un po’ strano, che alla compagnia degli amici preferiva stare chiuso in bagno dentro ad una vasca vuota.

Fu così che un pomeriggio, rientrando a casa, si fermò dal rigattiere e acquistò una scacchiera di plastica di pessima fattura e la impacchettò malamente.

Quando Bobby le chiese “e con questa come si gioca?” lei non gli rispose che era uno stupido, ammise la sua ignoranza e gli disse “non lo so, ma qui c’è un foglio con delle istruzioni”.

Bobby Fischer, da quel giorno, non ha più smesso di giocare a scacchi e nel 1972, da autodidatta, è diventato il primo americano a battere un russo nella finale più avvincente della storia degli scacchi.

Quando usciamo frustrati da un touch point, o dal colloquio con le maestre dei nostri figli, proviamo a regalarci una scacchiera: non sia mai che scopriamo per cosa siamo nati…

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