Michele Ferrero (#10-2024)

Condividere valori per creare valore

Quando pensiamo al “pensiero divergente” o al “think different” in ambito organizzativo, la nostra mente va naturalmente oltreoceano.

Eppure ci sono stati protagonisti della storia delle nostre imprese, che sono stati innovatori non solo di prodotti ma anche di processi e di quello che oggi chiameremo “wellbeing”.

Da Adriano Olivetti a Michele Ferrero, l’idea di un’impresa umanistica orientata al profitto ma anche al benessere delle persone si è fatta avanti già dai primi del secolo scorso: attraverso personaggi straordinari che hanno saputo leggere il proprio tempo per creare aziende altrettanto straordinarie.

Se Ferrero è oggi un brand internazionale, molto è grazie alla lungimiranza dei padri fondatori ma anche alle doti di Michele Ferrero: dalle sue intuizioni geniali alla sua visione internazionale, dalla capacità di ascoltare gli altri alla attenzione maniacale per la qualità dei prodotti e i dettagli, dalla cura del cliente a quella dei suoi dipendenti, dall’invenzione di sistemi di produzione innovativi al legame profondo con la famiglia e con la sua terra.

Michele Ferrero, personaggio generoso in privato ma sempre molto schivo con la stampa, è stato uno dei più grandi imprenditori italiani e sicuramente uno dei pochi a raggiungere l’eccellenza nel coniugare il passaggio da piccola azienda a multinazionale, con l’attenzione verso i valori umani e la responsabilità sociale.

E’ stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo in centro la persona secondo il motto “lavorare, creare, donare”… e ha potuto farlo perché si è sempre rifiutato di quotare la sua azienda in borsa.

Su questa scelta Michele disse: “non ho mai voluto rendere conto a nessuno delle mie scelte. Se vuoi essere libero devi avere autonomia finanziaria. Il budget me lo fanno il direttore economico e il mio vero amministratore delegato che è la signora Valeria, la consumatrice tipo”.

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