La psicologia dei soldi (#55-2023)

“Saperci fare coi soldi non è tanto questione di intelligenza quanto di comportamento..

E il comportamento è difficile da insegnare, anche alle persone più intelligenti”.

Quanti milionari sono finiti sul lastrico perché poco propensi al buon senso in termini di gestione del denaro? E quanti di loro hanno passato gran parte della loro vita esibendo status che poi hanno perso giocando d’azzardo o scommettendo dissennatamente in borsa?

Viceversa, quanti sono partiti dal nulla riuscendo a costruire molto di più di quanto ci si aspettasse da loro?

Il punto di partenza è come sempre fondamentale (lo spiega  anche Sandel in relazione alla meritocrazia), ma altrettanto importante sono il nostro approccio e lo stile di vita che decidiamo di tenere.

Ecco perché si parla più di comportamento che di intelligenza: perché un “genio” che perde il controllo sulle proprie emozioni può causare un disastro, mentre una persona normale senza un’eccessiva “istruzione finanziaria”, può diventare ricca sviluppando qualche semplice abitudine che non ha niente a che fare col suo quoziente intellettivo.

Spesso si pensa al denaro come una questione matematica: un mondo in cui i dati ci dicono esattamente quando vendere e quando comprare…. Ma la verità è che nella maggior parte dei casi non prendiamo decisioni  consultando fogli di calcolo ma seguendo l’istinto e agendo in base alla nostra storia personale, alla nostra visione del mondo, all’ego, all’orgoglio e a motivi che afferiscono più alla sfera psicologica che alla finanza.

In questo saggio ci sono storie che parlano di fortuna e rischio, di interesse composto e di libertà, di status e di risparmio, di ragionevolezza e razionalità, di saper dare un limite all’”abbastanza”, di pessimismo e di ottimismo… e di come “niente è gratis” (neanche la consapevolezza).

Un libro che non parla solo di soldi ma parla di noi come esseri umani: delle nostre debolezze, delle tentazioni, dell’ineffabile senso di quello che facciamo e di quanto troppo spesso ci dimentichiamo che è il tempo, e non i soldi, “la risorsa più preziosa che possiamo spendere”.

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