In qualsiasi contesto tossico ognuno di noi può fare la differenza.

Il motivo per cui la maggior parte dei contesti non sono mai cambiati, è che tutti ci aspettiamo che il cambiamento venga sempre dall’alto (non ricordandoci che chi è in alto spesso è lì per le sue capacità di “aderire” meglio di altri alle logiche di quel sistema che non funziona).

Vogliamo leader lungimiranti e capaci di interpretare i cambiamenti ma siamo i primi a non avere quella visione e quel coraggio che sono necessari per cambiarli.

Qualche celebre scrittore, disse tempo fa che le abitudini che stanno dietro a un sistema mafioso, sono le stesse di quando cerchiamo di saltare una fila, passare davanti a un altra persona o semplicemente lasciare che lo facciano gli altri (perché magari non ledono noi direttamente e sull’immediato); è ovviamente una provocazione… ma fa capire quanto sistemi individualisti e clientelari vengano co-costruiti dall’insieme delle nostre azioni collettive (ivi incluse le “non azioni”, il silenzio e la girata di spalle di fronte a situazioni che non ci riguardano).

Dallo sviluppo dell’universo all’evoluzione della specie, le dinamiche dei sistemi complessi manifestano l’interdipendenza delle nostre azioni e delle nostre relazioni… e quando un pipistrello in Asia può fare morire un anziano negli Stati Uniti, è evidente quanto l’azione dei singoli sia importante ai fini del risultato.

Tutto quello che ci ha portato fino a qui si è evoluto e involuto in base a quanto siamo stati in grado di agire sull’intelligenza collettiva e di far crescere quella coscienza/conoscenza che progressivamente ha portato le persone a rifiutare modelli tossici (dall’inquisizione, alla pena di morte, alla fame nel mondo fino ad arrivare al razzismo, al bullismo o alla parità di genere su cui oggi stiamo ancora lavorando).

Le cose si cambiano quando cominciamo tutti a non accettare compromessi all’etica, all’educazione, ai valori e al mondo per come lo vorremo… e a non girarsi dall’altra parte quando qualcuno subisce un’ingiustizia (anche solo perché domani quel “qualcuno” potremmo essere noi).

Facile? No

Necessario? Sì, se vogliamo sistemi che funzionino meglio dei precedenti.

Per approfondimenti su evoluzione, organizzazioni, sistemi complessi e leadership “sistemica”: Dall’origine (D. Christian), Images (g. Morgan), Leadership sinergica (IreneCamilla)

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