Manager come direttori d’orchestra

“Il direttore di un’orchestra non produce alcun suono: la sua bravura dipende dalla capacità di esaltare quella degli altri” (Benjamin Zander)

È il problema della maggior parte dei manager: ottimi violinisti che una volta ricevuta la promozione pensano di dover continuare a suonare.

A peggiorare le cose c’è il fatto che spesso vengono misurati ancora sulle prestazioni, rafforzando la loro convinzione di dover dimostrare di essere ancora i “primi della classe” (cosa che gli impedisce di far crescere gli altri e di ricoprire pienamente il loro ruolo di “maestri”).

Essere stati ottimi solisti o “top performer” in una disciplina, diventa un limite alla comprensione delle caratteristiche necessarie in un passaggio di ruolo così delicato perché le capacità necessarie per diventare “maestri” d’orchestra, sono totalmente diverse da quelle di un “ottimo strumentista”.

Finché le aziende non spiegheranno bene quale è il loro vero ruolo, molti manager continueranno a fare quello che hanno sempre fatto magistralmente: suonare la propria musica senza alzare lo sguardo e comprendere di avere uno “scopo più alto”.

Nelle sue attività per aziende NeNet eroga una formazione attraverso docenti che sono stati sia ottimi strumentisti che direttori d’orchestra capaci di “esaltare la bravura degli altri”: una condizione minima per far evolvere dirigenti di aziende che vogliono suonare “un’altra musica”.

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