La leadership è un processo democratico..

Un manager ha un job title e viene nominato dall’alto, un leader viene invece scelto dal basso.

Il primo è un processo “top down”, il secondo è “bottom up”.

Il primo sembra emanato per “decreto regio” e può assumere sfumature dittatoriali perché non ne sono chiari i criteri di assegnazione …il secondo segue una sorta di suffragio popolare e assume contorni democratici perché la nomina viene da un gruppo eterogeneo di persone.

Il primo si concentra su quello che una persona fa (in base al ruolo e alla posizione gerarchica assegnata), il secondo riguarda più la sfera dell’essere.

Un leader viene scelto dalle persone con cui lavora e che vedono in lei o in lui una fonte di ispirazione: qualcuna/o da cui imparare e che sanno si prenderà cura di loro e della loro crescita professionale.

In un certo senso questa è “democrazia aziendale”: qualcosa che non rispetta criteri imposti dall’alto ma che viene dal consenso popolare e dalla reputazione che una persona è in grado di costruirsi nel tempo.

Questo è anche uno dei motivi per cui raramente la prima linea dirigenziale di un’azienda dovrebbe chiamarsi “leadership team”…

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