Multipliers (#47/2023)

Come accendere l’intelligenza delle persone…

Ovunque siamo circondati da contesti in cui l’intelligenza non solo non viene accesa, ma spesso viene spenta.

Succede più o meno volontariamente ma anche ambienti con una concentrazione di talenti alta, sono dominati da dinamiche che rimettono costantemente in una scatola quei colpi di genio di cui molte persone sono capaci quando si trovano circondati da “multipliers”.

I “multipliers” sono “moltiplicatori” di energie.

Sono quegli individui che anche senza dirtelo espressamente, ripongono in te una fiducia incondizionata e ti forniscono tutto il materiale e il supporto necessario per consentirti di raggiungere risultati che danno per scontato tu riesca a raggiungere.

I multipliers non solo non tolgono energia (come la loro controparte che nel libro viene definita “diminisher”), ma la tirano fuori e la moltiplicano: adottano comportamenti supportivi, concedono libertà, spazio e autonomia, danno feedback orientati al miglioramento e non all’involuzione, fanno leva sui punti di forza anziché ancorarsi su quelli di debolezza e governano il proprio ego per metterlo a servizio (anche) della crescita altrui.

Partono dall’assunto che nelle organizzazioni o nelle società in cui operano “ci sia molta più intelligenza rispetto a quella che usiamo” e si adoperano per tirarla fuori.

I multipliers sono definiti da un set di comportamenti preciso: non operano e non pensano come gli altri e la loro presenza alza notevolmente la percentuale delle persone realmente coinvolte nel proprio lavoro (purtroppo, secondo uno studio Gallup chiamato “State of Global Workplace”, ferma al 13%).

Fanno da contraltare ai “diminisher” (più noti come “micromanager” o “prosciugatori di intelligenza” ): persone di cui conosciamo fin troppo bene le caratteristiche e che sono responsabili degli ambienti per come li conosciamo.

Quello che più mi ha colpito di questo testo (oltre alla dicotomia fra le due figure), è stata la considerazione che la maggior parte di noi è un “diminisher accidentale”: qualcuno che adotta inconsapevolmente pratiche di micromanagement che lo allontanano dal diventare un “multiplier”.

In sintesi, oltre a proporre interessanti riflessioni sulle caratteristiche di entrambe le categorie, l’autrice ci fa riflettere su come una revisione profonda del nostro modo di operare, il coraggio di prendere consapevolezza e la volontà di fare un cambiamento radicale, possano portarci da “diminisher accidentali” a efficaci “multipliers” (incrementando la produttività e il benessere dell’ambiente in cui viviamo).

Leave a Comment