Ikigai

Spesso siamo concentrati a soddisfare i desideri degli altri: genitori, responsabili, familiari, azionisti o qualunque persona a cui riteniamo di dover “riportare”.Spesso però succede che, nel soddisfare gli altri, perdiamo di vista i nostri obiettivi e diventiamo stanchi, stressati e sopraffatti.

Diamo colpa alle tante cose da fare ma le cose da fare, se sono veramente quelle che decidiamo deliberatamente di fare, non portano stanchezza né stress (su questo argomento lo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi ha scritto “Flow”: uno dei più brillanti testi su creatività, produttività e benessere).

L’origine dei nostri malesseri deriva quasi sempre dal condizionamento, dalla pressione sociale, dalla voglia di non deludere le aspettative, dalla paura di essere non essere rilevanti o di non essere “mai abbastanza”… e dal fatto che invece di concentrarci su di noi, ci concentriamo su quello che pensano gli altri.

Un problema che riguarda tutti: dal portiere all’amministratore delegato di una grande azienda.

In una società facilmente propensa al giudizio e a creare sistemi che non incentivano a essere se stessi, ritrovare il centro, capire chi siamo e dove vogliamo andare è fondamentale perché come ammonisce Denise Linn in questo aforisma: “la persona più importante della tua vita sei tu”.

P.S.: Ikigai è un termine giapponese che non ha una traduzione precisa ma che potrebbe essere assimilabile a “il motivo per cui ti alzi la mattina”: trovarlo a prescindere dagli altri, è un pre-requisito per una vita soddisfacente.

Per approfondimenti consiglio la lettura di “Ikigai” di Bettina Lemke o alcuni dei corsi di NeNet (www.nenetcompany.com).

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