Attenzione all’effetto “Bozo” in azienda..
L'”Effetto Bozo” è un concetto coniato da Steve Jobs, co-fondatore di Apple, per descrivere gli effetti negativi di una gestione incompetente.
“Bozo” era un clown diventato un’icona popolare in America fra gli anni ’50 e gli ’80: Jobs lo usava per identificare tutte le persone che avevano alte responsabilità ma scarse competenze (e che lui considerava, con la sua scarsa diplomazia, “clown aziendali”).
Jobs ebbe la prima esperienza “traumatica” con i “Bozo” quando fu licenziato dai membri del consiglio di amministrazione che lui stesso aveva contribuito a nominare (che decisero di “farlo fuori” nonostante fosse il proprietario dell’azienda e la persona più competente del board).
Da allora avrebbe menzionato più volte questo nomignolo nel corso del suo secondo mandato, per ricordarsi di non mettere più “Bozo” a prendere decisioni.
Come è successo in Apple, spesso accade che i “Bozo” cerchino di “eliminare” i propri competitor per una questione di sopravvivenza e perché mal tollerano di lavorare con professionisti migliori di loro.
L’effetto Bozo è pertanto deleterio perché diminuisce enormemente la qualità dei professionisti nelle posizioni apicali di un’azienda (le persone veramente capaci, prima di farsi “eliminare”, cercano sempre alternative migliori di quelle di essere circondati da “Bozo”).
Cercare persone migliori di noi è in genere un buon modo per evitare i “Bozo” (e per non esserlo a nostra volta): non a caso lo stesso Steve Jobs era solito enfatizzare molto l’importanza di lavorare con persone più competenti…
P.S.: se non siete “Bozo” e avete alte competenze in ambito di formazione (da spendere a favore della collettività), la tenda di NeNet è aperta.