L’importanza di fare pulizia…

Dopo una settimana di lavoro (spesso raggiungendo la quota malsana di 12 ore al giorno e invadendo anche il sabato), nel weekend spazzo, pulisco e sistemo il giardino.

Sono attività che non delego mai anche se vanno a erodere un tempo libero limitato, compromettendo spazi che potrebbero essere dedicati ad altro.

Perchè lo faccio?!?

Quando a 32 anni avevo raggiunto una posizione professionale di rilievo, avevo smesso di “spazzare”: la consideravo un’attività a basso valore aggiunto e pensavo di potermi permettere di non farlo.

Solo dopo un po’ di tempo, ho scoperto che spazzare è come fare pulizia nella mente… e smettere di farlo è come smettere di formarsi perché ci si sente già arrivati.

Quando avevo smesso di spazzare, mi ero dimenticato da dove ero venuto e avevo omesso l’importanza metaforica del gesto.

Da allora non ho più smesso di farlo (e di aiutare chi è in posizioni apicali a comprenderne l’importanza).

Spazzare, fare il giardino, riparare un elettrodomestico o pulire sono attività manuali che riportano la mente sulla terra ferma e aiutano a non perdere il contatto con realtà diverse dalla nostra (e a volte anche col mondo “reale”… per chi vive molto nel “digitale”).

E, cosa più importante, ci ricordano che nella vita non c’è mai un giorno in cui possiamo considerarci arrivati se vogliamo aspirare a migliorarci ogni giorno.

Una curiosità: quasi tutto quello che leggete qui viene “pensato” mentre “spazzo”: tutte le attività “onlife” od “offline” servono ad aumentare la creatività e a trovare soluzioni per rendere la terra un posto migliore (anche quando non è “l’earth day”).

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