Cosa è cambiato nel mondo del lavoro: come e perchè è importante avere più specializzazioni e fare leva su apprendimento continuo…

Da qualche anno si cercano candidati che alla propria “verticalità”, abbinino skills trasversali che consentano di spaziare maggiormente anche in settori “cross” (vicini a quello dell’ambito di “specializzazione”): sono i cosiddetti profili “T-shaped”, che prendono la forma della lettera T in cui la verticale rappresenta la specializzazione e l’orizzontale le competenze trasversali.

Veniamo da un’era in cui l’approccio meccanicistico tipico del XX secolo imponeva specializzazioni molto verticali: l’industria della produzione di massa si è sviluppata attorno a una catena di montaggio basata sulla teoria Tayloristica secondo cui ogni persona doveva mantenere il proprio posto e fare la propria mansione nel minor tempo possibile.

Con l’avanzare della tecnologia e della complessità, l’approccio meccanicistico ha progressivamente lasciato il posto ad un approccio più aperto, in cui la necessità era quella di avere maggiore flessibilità, mansioni meno definite e una comprensione più larga del proprio operato e del suo impatto sul resto dell’ecosistema aziendale.

E’ così che le organizzazioni si sono mosse da una logica di “silos” a una logica in cui è sempre più importante andare oltre la propria mansione per contaminarsi con quelle delle altre funzioni, sviluppando quelle competenze trasversali che consentono una collaborazione più efficace con gli altri pezzi dell’organizzazione.

Contemporaneamente, si è capito che uno dei fattori chiave per navigare la complessità ed essere competitivi, è quello di costruire  gruppi di lavoro autonomi che sappiano lavorare in sinergia fra loro ma che abbiano al loro interno tutte le competenze necessarie per prendere decisioni velocemente.

In questo contesto, al singolo non basta più sviluppare una competenza verticale pur integrandole con le competenze trasversali tipiche del “T-shaped”: è necessario avere più verticalità in modo da essere in grado di ricoprire più mansioni o ruoli all’interno di un gruppo che lavora come una squadra.

Alle professionalità è richiesta quindi una minore specializzazione, ma una maggiore capacità di far fronte alle esigenze di flessibilità in contrapposizione ai vecchi modelli verticistici (con organigrammi multilivello in cui le decisioni sono concentrate in alto).

Questo vuol dire allargare il range delle proprie competenze e passare da un profilo T-shaped a un profilo “M-shaped” (con competenze trasversali e la presenza di più “verticalità”).

Un profilo M-shaped si construisce maturando esperienze in settori diversi, in funzioni diverse e innescando un processo di apprendimento e aggiornamento continuo che non può esaurirsi con qualche corso di formazione.

Per evitare l’obsolescenza (che nel mondo del lavoro arriva sempre prima), è quindi necessario curare il proprio “profilo”, acquisire più competenze e non smettere mai di imparare…

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