Perché gli “Yes men” producono poco (e in un mondo normale non sopravviverebbero)

Quasi tutti cercano di essere notati perchè la nostra società è strutturata per premiare chi ottiene più visibilità rispetto agli altri.

Spesso succede pertanto che alcune persone si concentrino più sulla ricerca di consenso piuttosto che sulle cose da fare.

Si chiamano “yes man” e in contesti “non sani”, proliferano a causa dell’eccessiva importanza che viene data alla capacità di vendere (piuttosto che a quella di “produrre”).

I veri “yes men” occupano la maggior parte del tempo a vendersi.. o perché non sanno “produrre”, o perché pensano (talvolta a ragione) che quello che mostrano li porti più lontano di ciò che fanno realmente.

Sono storture del sistema che in un’economia sana non sopravviverebbero…

Perché?

Pensate ai soldati: il loro scopo era quello di combattere in battaglia e non farsi ferire dai nemici… ma se avessero dovuto girarsi di tanto in tanto per mostrare ai propri generali quanto erano bravi a brandire la spada e a farla volteggiare in cielo, in quanti pensate sarebbero sopravvissuti?!

In un’azienda orientata ai risultati, tutti gli sforzi per rendere visibili se stessi o compiacere i propri superiori sono inefficienze che semplicemente non esisterebbero se si dovesse davvero lottare per la sopravvivenza (nel mercato di riferimento).

Questo dovrebbe essere sufficiente a riflettere su come dovrebbero essere impostati i modelli organizzativi per evitare di generare entropia inutile e soccombere ai competitor… perchè le organizzazioni con meno “yes man” e più persone che “fanno”, sono semplicemente più efficienti.

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