Come non fare niente (#3/2023)
Resistere all’economia dell’attenzione è difficilissimo
In un mondo in cui la tecnologia crea dipendenza ed è volta a comprare e vendere la nostra attenzione per creare profitto, staccarsi da essa è un esercizio complicato.
Ad aggravare la situazione c’è un ecosistema digitale che costringe la maggior parte di noi a lavorare davanti a uno schermospingendoci così a restare connessi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
La nostra “attenzione” è insieme al tempo la risorsa più preziosa e più “sfruttata” che possediamo: qualcosa di prezioso che dobbiamo continuamente (e attivamente) scegliere come utilizzare al meglio.
In questo libro, apparentemente leggero ma estremamente complesso, l’autrice invita a una riflessione sull’uso che facciamo della tecnologia che monopolizza, distrae e devia il nostro tempo per scopi capitalistici.
Il testo fornisce una chiave di lettura che stacca la nostra visione da uno schermo (lo stesso da cui sto scrivendo), per portarla a osservare più profondamente l’ambiente che ci circonda: qualcosa che esiste da secoli e che costituisce l’unica valida alternativa in grado di consentirci di riprendere spazi ormai persi, di re immaginare il nostro ruolo nella società e di giungere a una comprensione più sensata della felicità e del progresso.
Come non fare niente è un saggio provocatorio e persuasivo: un piano di azione per pensare al di fuori dei temi capitalistici di efficienza e per cambiare il modo di vedere “il proprio posto nel mondo”.
Sull’economia dell’attenzione: “Come diventare indistraibili” di Nir Eyal e “8 secondi” di Lisa Iotti