Un consiglio su quando “metterci la faccia”…

A fine 2022 ho scritto un post con dei consigli di lettura…

Scrivo regolarmente su LinkedIn a scopi divulgativi ma raramente mi capita di raggiungere più di 200.000 persone.

Cosa aveva di speciale quello che ho scritto rispetto a contenuti analoghi?

Conteneva un’immagine personale.

Mettere la propria faccia associandola a un contenuto non è mai facile, specialmente se la faccia non è quello che ti dà da mangiare (o se sei uno di quelli che, come me, pensa che dei buoni contenuti “dovrebbero essere sufficienti”).

Ma il discorso è che farlo a determinate condizioni, spesso può fare realmente la differenza sui risultati…

Perché?

Perché un’immagine che accompagna delle competenze o delle informazioni che vengono messe a servizio degli altri, rafforza la fiducia che le persone hanno rispetto a quello che stai condividendo.

A pensarci bene, lavorando con talenti e manager apicali, questo è esattamente quello che fanno i leader che hanno una marcia in più.

I migliori professionisti che conosco non solo hanno contenuti di altissimo livello, obiettivi chiari e una capacità incredibile di essere coerenti nelle proprie azioni: tutti quelli che riescono a “scalare”, ci mettono la faccia…

Non a scopi autocelebrativi (il confine è sottile ma sostanziale), ma come elemento per consolidare le fondamenta di “fiducia” che hanno costruito con le proprie competenze.

I “migliori” fanno in rigoroso ordine cronologico le seguenti cose:

1)    Propongono qualcosa di utile per gli altri condividendo quello che sanno e aiutandoli a crescere;

2)    Stabiliscono con chiarezza gli obiettivi che vanno in questa direzione facendo azioni coerenti con quello che dicono;

3)    Ci mettono la faccia.

Quando è che NON funziona?

Quando prima ci si mette la faccia e poi si prova a fare tutto il resto: in questo caso la propria immagine risulta autocelebrativa e anziché creare fiducia, genera l’effetto esattamente contrario.

Metterci la faccia è un “plus”… ma è consigliabile farlo con moderazione e solo dopo aver acquisito fiducia nell’interlocutore con competenze e informazioni “utili”.

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