Che messaggio vuoi dare nella tua azienda?

Questo è un cartello che ho trovato all’interno di una grande catena commerciale di cancelleria.

C’è un errore di fondo nella comunicazione, nel marketing e persino nei messaggi che passano all’interno degli ambienti che frequentiamo (ivi inclusi quelli professionali).

Quando entri in un negozio e vedi un messaggio del genere, se sei nella minoranza di persone che rubano te ne freghi mentre mentre se sei nella maggioranza delle persone che non lo fa, potresti essere colpito negativamente e andare via con una brutta sensazione.

Nei negozi ma anche nelle nostre aziende, i messaggi, la comunicazione e le regole dovrebbero essere fatti per quella maggioranza di persone che nella società vivono onestamente, lavorano e si danno da fare… e invece spesso accade che slogan scritti o regole non dette, puntano a criminalizzare non solo i criminali (che se ne fregano) ma anche tutti gli altri: questo genera una narrativa che contribuisce a costituire una realtà di sospetti e di micromanagement.

Chi studia le neuroscienze sa che c’è un motivo per cui le carceri non funzionano e per cui a lavoro non dovreste mai chiedere “posso rubarti due minuti?!” (spoiler: già la parola “rubare” instilla il dubbio e genera una percezione di “furto” anche se le intenzioni sono le migliori).

Gli ambienti si migliorano con la comunicazione.. e alle soglie del 2023, negozianti, leader e aziende dovrebbero capire come riscrivere le regole in modo efficace, proiettando verso un mondo auspicabile e non verso una dimensione in cui la quasi totalità delle persone non vuole stare..

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