Cosa ti fa paura?

“L’abbandono prof”..

Queste le risposte a un questionario fatto in una scuola di Aversa.

Abbandono e solitudine sono le paure più comuni che si riscontrano prima nelle scuole e poi nel mondo del lavoro.

Studiamo e lavoriamo sotto la pressione di voti e giudizi.. per essere “abbastanza” secondo i criteri di qualcun altro, rispettare le pressioni sociali e mettersi al sicuro dal giudizio degli altri.

Corriamo stressati per quella che in tempi moderni è definita “FOMO” (FEAR OF MISSING OUT: letteralmente la “paura di rimanere fuori”).

E allora ci impegniamo a cercare riconoscimento sui social, all’interno degli uffici, cercando di emergere individualmente e dandoci obiettivi di breve termine senza uno scopo più alto in grado di sollevarci da una condizione che sembra immutabile.

“Abbandono prof” è l’anticamera della paura di non essere accettati: quella che viene amplificata dai voti, dalle metriche, da molti manager e dai giudizi di fine anno.

Quella che per molti porta a issare “bandiera bianca”, ricorrendo alle “grandi dimissioni” e al “quite quitting”..

Una “bandiera bianca” sintomo della mancanza di riconoscimento e di aiuto da parte della società, dall’assenza di ambienti di lavoro in grado di supportare le persone nei loro percorsi e dalla scarsità di insegnanti o manager che sappiano tirare fuori le caratteristiche migliori e ispirarci a dare il massimo per noi stessi e per la società in cui siamo immersi.

Siamo giudicati per una piccola fetta di quello che ci viene chiesto di fare e spesso abbiamo il dito puntato su quello che non sappiamo fare: questo porta al senso dell’abbandono e alla sensazione di non essere “riconosciuti”.

Una sensazione di tutti: studenti, dirigenti, impiegati, lavoratori, amministratori delegati e stagisti.

Tutti con lo stesso bisogno di essere “riconosciuti” e di non essere abbandonati.

Perché da “abbandono prof” ad “abbandono coach” il passo è breve… e spesso è solo una questione di età anagrafica.

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