Rallentare (#58/2022)

di Danny Dorling pag. 476 10 Dicembre 2022

Stiamo imparando che sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono, e che la collaborazione ottiene spesso risultati migliori della competizione”

Creare armi non è solo sbagliato, ma in futuro sarà considerato assurdo come ora consideriamo assurdi l’inquisizione, l’olocausto e le teorie terrapiattiste.

In futuro nessuno dovrà svolgere un lavoro che ritiene inutile semplicemente per necessità economica e non ci serviranno persone che tentano di venderci ciò di cui sappiamo non aver bisogno.

L’illusione della crescita infinita sta svanendo e piano piano alcuni di noi stanno sperimentando i benefici di una “decrescita felice”.

Una volta che abbiamo raggiunto i comfort di una vita in salute e la sicurezza di poterci sfamare, non c’è nessuna ragione per cui dovremmo continuare ad accelerare o ad ammazzarci per comprare quell’auto di lusso a cui persone con un’intelligenza oltre la media non fanno neppure caso.

Secondo il punto di vista dell’autore, i numeri e i dati sulla demografia, sulle nascite e sul progresso mostrano un rallentamento generale o quantomeno una minor crescita rispetto ai secoli scorsi.

Pur essendo solo parzialmente d’accordo con queste tesi (soprattutto per quanto riguarda il fattore “tecnologico”), la prospettiva di un rallentamento di crescita è interessante per capire quali saranno i comportamenti che riusciremo a promuovere nel prossimo futuro.

Abituati a centinaia di anni di crescita, il rallentamento che si prefigura da alcune stime potrebbe progressivamente portare alla fine del capitalismo rampante.

Alcuni “old economist” dicono che l’involuzione può distruggere i mercati e impoverirci tutti (vero se si pensa in ottica “capitalista”) ma potrebbe essere anche un’opportunità per evolverci definitivamente verso modelli più sostenibili e con meno diseguaglianze sociali.

E’ un dato di fatto che un rallentamento generale potrebbe toglierci dalla frenesia di fare tutto per proiettarci in un mondo in cui avremo più tempo per pensare e per concentrarci su come mettere a frutto meglio la nostra “intelligenza non artificiale”…. Oppure potrebbe spingerci ancora di più nella frenetica corsa verso la ricchezza (in un mondo che sembra sempre più polarizzarsi fra chi ha molto e chi non ha niente).

Le risposte che saremo in grado di dare sfruttando il rallentamento e la decrescita saranno in ogni caso nelle nostre mani e nella nostra capacità di andare in una o nell’altra direzione

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