The long game (#56/2022)
di Dorie Clark pag. 208 22 Novembre 2022
“Guardare lontano in un mondo a breve termine”..
I nostri obiettivi professionali e personali hanno bisogno di giocare una “partita lunga”
Siamo tutti perennemente in affanno su ciò che è in corso o imminente: ottimi scattisti in grado di spengere incendi quotidiani ma pessimi maratoneti sulle lunghe distanze.
Siamo concentrati sulle urgenze, senza il tempo di alzare lo sguardo e fare caso alle cose che contano (o a quelle che fanno la differenza).
Come accade agli amministratori delegati delle grandi aziende (spesso troppo presi dai bilanci trimestrali e impossibilitati a prendersi il tempo per allargare la propria “visione” e dare un impatto significativo al proprio operato), anche la nostra vita personale “soffre” dei sintomi di una malattia che sembra inevitabile.
Presi dalla fretta e dalle pressioni della società, siamo vittime dell’urgenza ed effettuiamo le nostre scelte in base a ciò che è più semplice o “garantito”, lavorando in zone di comfort che di confortevole hanno ben poco.
Ma invece di indulgere nel pensiero a breve termine pensando possa portarci lontano, quello che dovremmo fare è cominciare a pensare di giocare una “partita lunga”, riorientando le nostre prospettive per visualizzare meglio il quadro d’insieme.
Facendo piccoli ma coerenti passi in avanti compiuti con perseveranza, è possibile generare un enorme impatto sul nostro futuro a lungo termine.
Il “come” lo spiega l’autrice di questo libro (firma di punta della Harvard business review e nominata fra i “top 50 business thinkers”), condividendo strategie per:
- concedersi delle tregue;
- dire molti no (per avere spazio per dire di sì alle cose importanti);
- selezionare i propri obiettivi;
- dedicare il 20% del tempo all’esplorazione senza fine;
- fare networking con le persone giuste (in base ai propri valori);
- rendere produttivi i fallimenti;
- allenare la nostra “pazienza strategica”.
Un libro per tutti che parte dall’invito a una consapevolezza più profonda, per cambiare il nostro pensiero da “imminente sul breve termine” a “strategico” sul lungo.