I campioni credono in se stessi quando nessun altro lo fa… ma cosa fai se non sei un campione?!?
Crei una rete di supporto che ti aiuti a riconoscere le tue potenzialità e a fare “leva” sui tuoi punti di forza…
Il principio che “se non crediamo in noi stessi, nessun altro può farlo” è più che valido… ma come si fa a credere in se stessi senza un gruppo di persone che ti sprona e riconosce il tuo valore aggiunto?
Farlo da soli è molto difficile ed è per questo che nell’ambiente di lavoro servono squadre coese, manager intelligenti e mentor: persone che ci spronano a dare il massimo, a trovare la strada o a recuperare la direzione giusta (senza indicarcela).
L’importanza di avere una “struttura” professionale di supporto sta tutta qua: abilitarci nel credere nelle nostre capacità e costruire una rete di sicurezza che tiri fuori il massimo di quello che possiamo dare.
“Siamo le 5 persone che frequentiamo”… e se non siamo come i “campioni” (che peraltro hanno soffrono spesso gli effetti “collaterali” della loro capacità di estraniarsi completamente dal contesto), sicuramente possiamo circondarci di persone che ci rendano professionisti migliori.
Trovare un buon manager, costruire un ottimo rapporto con colleghi e collaboratori e trovare una squadra di mentor dovrebbe essere una priorità… perchè a prescindere dal ruolo, chiunque ha bisogno di incoraggiamento, riconoscimento e rispetto.
Non esistono eccezioni e anche i CEO o gli Executive più blasonati, se non sono completamente “disconnessi” dalla realtà, hanno continuamente bisogno di coach, di mentor e di persone intorno che li spingano a dare il massimo (perchè la maggior parte di loro, fortunatamente, non sono “campioni”).