Story or die (#50/2022)

di Lisa Cron pag. 275 14 Ottobre 2022

Il potere dello storytelling è noto fin dall’antichità: fin da quando le tribù si riunivano attorno a un fuoco e i saggi narravano storie per tramandare tradizioni e indurre comportamenti virtuosi.

Le storie hanno una tecnica ben precisa e se scritte bene possono essere talmente coinvolgenti da sostituire i fatti reali.

La verità è che siamo fatti di emozioni e una storia prende molto più di un Gantt, di una presentazione o di un muro di numeri scritti all’interno di una slide.

Per questo le storie sono fondamentali non solo per il cinema ma anche per il mondo aziendale e nei contesti in cui c’è una forte necessità di apportare cambiamenti significativi che prendano le viscere delle persone e le inducano senza manipolazione a intraprendere azioni efficaci.

Uno storytelling persuasivo e coinvolgente vale più di mille parole ma deve seguire regole e schemi ben precisi che sono ben sintetizzati in questo manuale pratico rivolto a professionisti ed aziende che vogliono cambiare radicalmente il proprio modo di comunicare.

Il libro inizia con casi studio che fanno leva sulle basi delle neuroscienze e prosegue con esempi e aneddoti utili per costruire uno storytelling efficace, slegato dal classico format del “viaggio dell’eroe” ma efficace per dare impatto alla propria narrazione e alla propria storia (che oggi come non mai deve vincere la nostra naturale diffidenza e affrontare la concorrenza di una miriade di altre storie da cui siamo bombardati quotidianamente).

I principi di base affondano sul concetto che la nostra mente (dai tempi delle caverne ad oggi), elabora informazioni a una velocità enorme, traducendole in narrativa e trattenendo però solo quelle utili alla sopravvivenza: la foresta che il nostro cervello deve attraversare non è più fatta di liane, leoni o serpenti ma è comunque piena di insidie, tentazioni e distrazioni che ci tolgono energie e focus e che inducono a concentrarsi solo su ciò che è “raccontato bene”.

Story or die aiuta a decodificare il potere di una storia, a identificare il proprio pubblico di riferimento e a individuare le sue barriere in modo da poterle superare per permettere ai nostri interlocutori di superare le resistenze e rispondere alle nostre “chiamate all’azione” (non perchè imposte ma perchè “desiderabili”).

Un percorso di crescita personale e un viaggio introspettivo che fa molto riflettere su quanto nonostante l’evoluzione e la tecnologia, l’uomo sia rimasto istintivo e non molto dissimile da quella versione primitiva che ascoltava storie intorno al fuoco…

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