La crisi dei giovani

In Italia, il 60% delle persone under 34 che ha lasciato il proprio lavoro lo ha fatto per motivi legati a malessere psicologico (fonte Osservatorio Mindwork – Wellbeing in progressBVA Doxa e Will ITa)

Quando ho iniziato a lavorare era relativamente facile trovare un impiego con una laurea in ingegneria meccanica (dopo aver dato “sangue, sudore e lacrime” negli anni migliori della vita).

25 anni fa c’era la convinzione che “essere ingegnere” o prendere una laurea, avrebbe dato accesso a chissà quali superpoteri, ricchezze e fama (che all’epoca venivano spacciate come le uniche cose per cui valesse la pena sacrificarsi)

Anche se poi si sarebbe rivelata un’illusione, c’era speranza, voglia di emergere e di continuare il trend del boom dei nostri genitori che con così poco avevano fatto così tanto (dopo aver dato, a loro volta, “sangue sudore e lacrime”)

Adesso se fai due lavori dopo esserti sacrificato una vita è già tanto se vivi decorosamente (almeno economicamente visto che a livello psicologico posso assicurare per esperienza personale che è alquanto deleterio).

Le prospettive sono quelle di una crisi endemica, senza possibilità di emergere se non diventando un “cigno nero”, un influencer o una persona che ha pescato il biglietto giusto (o che ha il pedigree da raccomandato).

I giovani (e anche i meno giovani) fanno spesso lavori sottopagati ma soprattutto non hanno prospettiva.

La mia generazione non è in grado di giudicare le nuove così come quelle dei nostri genitori non sono in grado di giudicare le nostre scelte perchè queste sono frutto di contesti estremamente diversi.

Dal boom economico siamo passati all’illusione di una crescita infinita… dalla ricchezza per tutti all’estrema polarizzazione e a periodi di crisi economica e morale.

Se il 60% dei giovani lascia il proprio lavoro per motivi di stress (e la maggior parte dei meno giovani sta pensando di farlo), è necessario fare delle riflessioni profonde su come è impostato il mondo del lavoro e su come possiamo cambiarlo in funzione di quello che ci aspetta domani.

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