Buon Business (#42/2022)

di Mihàly Csìkszentmihàlyi pag. 251 27 Agosto 2022

“Il lavoro può essere uno degli aspetti più gioiosi e appaganti della vita. Che lo sia o meno dipende da ciò che fanno le imprese: se sono guidate esclusivamente dal movente di soddisfare l’avidità di chi le gestisce a spese delle condizioni di lavoro, della stabilità della comunità e della salute dell’ambiente, la qualità della nostra vita – e quella dei nostri figli – è destinata a peggiorare”.

Mihàly Csìkszentmihàlyi, autore di “Flow”, esplora dal punto di vista scientifico la correlazione fra flow, leadership, organizzazioni e successo, identificando le caratteristiche fondamentali per creare un ambiente positivo, che contribuisca alla crescita e alla felicità delle persone e a generare ricadute positive per tutta la comunità.

Anzichè orientato al puro profitto di breve termine, sarebbe logico pensare che il lavoro dovrebbe essere concepito e progettato come un ambiente ricco di stimoli: non solo perchè questo aumenterebbe considerevolmente la possibilità di risultati eccellenti ma perchè questi sarebbero frutto di persone maggiormente soddisfatte e maggiormente fedeli al brand della propria azienda.

Il lavoro “co-progettato” con le persone abiliterebbe gli individui alla massima espressione delle proprie capacità, allo sviluppo dei propri talenti e alla libera circolazione di idee che genererebbero un effetto volano in grado di alimentare innovazione e benessere per l’intera comunità (dentro e fuori dall’azienda).

Troppo spesso le nostre aziende sono guidate dalle logiche del profitto e manager e sedicenti leader sacrificano il “wellbeing” dei propri collaboratori per accumulare privilegi, acquisire status e peggio ancora alimentare sistemi individualistici che li propongono come modelli a cui aspirare.

“buon business” delinea modelli alternativi, traccia una rotta precisa sul come e perchè impegnarsi per fare qualcosa di diverso… applicando logiche stringenti e traducendo le teorie di “flow” all’ambito lavorativo.

Un libro visionario per leader e persone comuni “visionari” che ritengono che il modo di fare business odierno sia non solo altamente disfunzionale ma anche scarsamente logico e per niente “produttivo”.

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