Cavalcare la propria tigre (#51/2021)

di Giorgio Nardone pag. 111 25 Novembre 2021

Tutto il dibattito sulle soft skills ha radici antiche ed esiste un forte parallelo su come gestire le aziende e come gestire una battaglia.

Non a caso “l’arte della guerra di Sun Zu” è stato uno dei primi libri eletti a “manuale” per nuovi manager.

Se si accostano gli approcci alle battaglie dei popoli antichi con il modo con cui le persone possono gestire le aziende, si trovano interessanti correlazioni fra i diversi modi di “combattere” e di “vincere” le battaglie.

Così come alcuni manager fanno un uso coercitivo della forza ed altri vincono “di gentilezza”, così in passato alcuni popoli hanno affrontato le battaglie con violenza ed altri semplicemente ricorrendo all’astuzia.

I popoli più all’avanguardia hanno sempre vinto le battaglie senza neanche combatterle… mentre i popoli meno “innovativi” hanno sempre cercato di vincerle con l’uso della forza bruta o la superiorità numerica.

“Cavalcare la tigre” è un manuale sul “vincere senza combattere”… ovvero, su come “gestire” senza strappi e con logica, spiegando l’arte di risolvere problemi complicati medianti soluzioni apparentemente semplici (ma richiedono un’estrema intelligenza).

Attraverso esempi e paralleli, mostra come si può usare il buon senso per arrivare dove sembra impossibile arrivare, ricercando nuovi modi di guardare ad uno stesso problema e modi più efficaci di affrontare le sfide quotidiane.

Attraverso l’arte del metis (astuzia, audacia ed abilità), l’arte della guerra (vincere col minimo sforzo) e l’arte della persuasione (indurre al cambiamento), l’autore ci spinge a rivedere un modo di operare schematico, proponendoci alternative al modo convenzionale di pensare e di agire.

D’altronde, come diceva un noto umanista: “La realtà non è ciò che ci accade ma ciò che noi facciamo con quello che ci accade”..

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