Aristocrazia 2.0 (#46/2021)

di Roger Abravanel pag. 340 30/10/2021

Dalla Silicon Valley al Nord Europa passando per i giganti cinesi: tutte le società che stanno cavalcando l’innovazione per generare crescita economica, hanno legato la valorizzazione del capitale umano e la meritocrazia ai fondamenti della propria cultura… a volte in modi diversi ma mettendo sempre al centro l’etica dell’impegno, della selezione e dell’istruzione.

Ed in Italia?

L’Italia ha girato alle spalle alla meritocrazia vera in quanto culturalmente poco convinta che il concetto stesso di meritocrazia potesse passare da una sana competizione prima nelle scuole, poi nelle università ed infine nelle aziende.

Un paese, il nostro, convinto che il debole debba essere aiutato a tutti i costi e che il forte è lì per aver infranto le regole (in un sistema talmente complesso da rendere i comportamenti virtuosi poco convenienti).

Un sistema aziendale di micro-imprese che non riescono a diventare “grandi”… in sistemi organizzativi in cui la parità di genere diventa una questione di etica e non di logica, perseguita per rimediare ad un danno fatto in precedenza e non per migliorare il governo delle imprese grazie all’aumento del bacino dei talenti a cui accedere (e della diversificazione delle competenze che una maggior equità nei consigli di amministrazione può apportare).

Il tutto condito da una mancanza di ambizione generalizzata che da una parte è causata dalla sfiducia nel sistema e che dall’altra porta a confondere il concetto di eccellenza con il “fare bene il proprio dovere”.. spingendo al ribasso le prestazioni ed accontentandosi di una mediocrità che difficilmente può sfornare talenti veri o aziende in grado di competere con le “big tech” americane…

Aristorazia 2.0 è un libro sulla genesi della nostra élite intellettuale, sul nostro nanismo imprenditoriale (fatto di eccellenze piccole che però non sono in grado di crescere a livello globale) e sulla nostra cultura industriale.

Un mix fra considerazioni storiche, sociologiche e culturali che fanno riflettere sui cambiamenti che ci aspettano per provare ad invertire la tendenza e tornare a ricoprire un ruolo di peso nel panorama internazionale.

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