Coltivare l’abitudine del “caffè sospeso”… (nel business..)

Il caffè sospeso è una tradizione napoletana che prevede di lasciare un caffè pagato a chi non può permetterselo: è un atto di generosità verso sconosciuti, che si fa per il gusto di farlo senza pretendere niente in cambio.

L’abitudine di dare senza nutrire aspettative di un “ritorno”, è poco diffusa ma può essere applicata anche nel business con risultati che innescando circoli positivi.

Nell’ambiente di lavoro, invece del caffè sospeso, è possibile dedicare parte del nostro tempo a colleghi in difficoltà (o mettere a disposizione degli altri le proprie competenze su materie che costituiscono i nostri punti di forza).

Condividere mezz’ora della propria esperienza non costa niente a noi ma può far guadagnare molte ore a chi riceve supporto.

Il concetto è semplice: se dono una mezz’ora di ciò che mi viene facile (senza chiedere niente in cambio), è molto probabile che alla lunga i miei colleghi/collaboratori siano disponibili a donare una mezz’ora del loro tempo per svolgere compiti su cui avrei io impiegato qualche ora (per mancanza di competenze).

Sebbene donare tempo dovrebbe essere una cosa da fare a prescindere (con lo spirito del “caffè sospeso”), i risultati che si ottengono sono enormi… sia in termini di guadagno di tempo che in termini di relazioni.

Se applicassimo il concetto del “caffè sospeso” a tutti i livelli dell’organizzazione (a partire dai vertici), avremmo aziende migliori e più produttive.

La maggior parte delle persone tende ad essere molto disponibile quando c’è qualcuno che dona tempo senza secondi fini.. non è una questione di business ma una questione di cultura (su cui far leva a vantaggio di tutti).

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