I robot ti ruberanno il lavoro (ma va bene così)

di Federico Pistono   pag.197  01 Maggio 2021

E’ già una realtà: i posti creati dalla tecnologia impiegano una frazione molto piccola di impiegati e sempre più spesso quelli che sono mestieri digitali creati dal nulla tendono a scomparire più velocemente.

Le aziende tech hanno un ricavo medio pro-capite altissimo (Facebook quasi 20 volte quelli di Mc Donald da dati del 2012).

 Questo le porta ad essere più “agili”, a stare potenzialmente sul mercato più a lungo ed a consentire maggiori investimenti

A sbilanciare ulteriormente la situazione contribuisce il fatto che le “start up” digitali (almeno quelle che sopravvivono), hanno dipendenti più giovani, hanno meno vincoli di “struttura” e sono naturalmente più competitive di aziende con più di vent’anni di storia.

E’ una lotta impari in cui digitale ed analogico si scontrano come nella battaglia delle Termopili (in cui 300 spartani rallentarono l’avanzata di oltre 7000 soldati), ma con esiti decisamente meno romantici.

L’economia va in una direzione sempre meno dipendente dai beni fisici ed i “capitali” sono sempre meno identificati ed identificabili in asset materiali.

Grazie all’aumento della produttività possiamo avere più cose con meno risorse.

Idealmente, a patto di accontentarci e riuscire a creare un sistema socialmente sostenibile, potremmo tutti riuscire a lavorare meno…

Come dice l’autore: “non è un’ideologia ma è pura matematica”..

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