Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita vorrei fare quello che sto facendo?

Fu una domanda che Steve Jobs fece il 2 giugno 2005 ai neolaureati dell’università di Stanford in California.

Dopo aver inviato gli studenti a riflettere su un quesito che li avrebbe ossessionati durante tutta la loro carriera professionale, Steve Jobs aggiunse che se la risposta fosse risultata negativa per troppi giorni consecutivi, allora sarebbe stato meglio cambiare …

Non essendo in Silicon Valley e vivendo per lo più in un’epoca di cambiamenti “involutivi”, è evidente come questa sia un’opzione poco percorribile per la maggior parte delle persone..

Il punto successivo è quello di domandarsi se la situazione attuale sia accettabile o sostenibile per lungo tempo.

Se la risposta a questa seconda domanda è negativa, l’unica alternativa possibile è cominciare a pensare ad un piano B (e dopo aver pensato, passare a progettare come realizzarlo).

Spesso pensiamo che la differenza riesca a farla solo chi ha un piano A soddisfacente (cosa per pochi eletti come S. Jobs), ma se guardiamo a chi ci circonda, spesso chi ha la meglio è qualcuno che è riuscito a costruirsi velocemente delle alternative ad un piano A non riuscito.

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