“Non è più il pesce grande che mangia quello piccolo ma è il pesce veloce che mangia quello lento”

Questa frase, che sentiamo ormai ricorrentemente fin dai tempi degli albori di internet (1995), è stata ripresa dal direttore del World Economic Forum sottolineando quanto la quarta rivoluzione industriale imponga cambiamenti veloci, anche in strutture tradizionali.

La sfida della velocità è sicuramente più facile per start up di millennials (con organizzazioni leggere e già indirizzate mentalmente verso il nuovo millennio) che per aziende consolidate e giganti multinazionali.

Ma l’“agilità” più che l’ennesima “metodologia” è una questione di pensiero, di mentalità e di capacità.. skills che possono essere acquisite dalle persone per fare in modo che l’adattamento ai nuovi standard abbia luogo anche anche in contesti grandi, poco avvezzi a rivoluzioni ed a “cambi di passo”.

D’altronde non è una questione di scelta ma di necessità… perché i pesci più piccoli stanno già da tempo mangiando quelli più grossi… acquisendoli ed invertendo una tendenza che ha dominato gli ultimi 200 anni di industria.

Sul lungo periodo sopravviveranno i “giganti veloci”… aziende come “Apple, Google ed Amazon”… sempre un passo avanti nonostante le loro ciclopiche dimensioni.

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