Imparare a chiedere: una “competenza”​ fondamentale…

Tutti sanno quanto è importante ma pochi lo fanno..

Chiedere ed ascoltare sono due funzioni fondamentali che iniziamo ad esercitare fin dalla nascita.

Antropologicamente, iniziamo a “chiedere” molto prima di iniziare ad “ascoltare”: fin dalle prime ore di vita iniziamo a fare richieste riguardo a cibo, attenzioni e “giocattoli” .. (sempre più grandi dall’adolescenza in poi..).

Chiedere fa parte del processo comunicativo e serve non solo per “sopravvivere” ma anche per imparare e crescere nella società (personalmente e lavorativamente).

Se però non esitiamo a chiedere quando si parla di “sopravvivenza”, abbiamo molte più difficoltà a chiedere per imparare o per progredire all’interno di un ambiente scolastico o professionale.

Sin dalle scuole molti di noi hanno difficoltà a fare domande, con l’unico risultato di uscire dalle lezioni rimanendo indietro e non avendo capito le spiegazioni di chi è lì a disposizione per darle (e ri-darle).

Personalmente sono cascato molte volte in questo tranello, pagando a caro prezzo una paura sciocca e molto spesso infondata: non capire un’intera lezione per una domanda non fatta comporta un raddoppio di energie per recuperare… un costo assolutamente sproporzionato specialmente se confrontato con la paura di essere criticato da persone che non avrei neanche più rivisto..

Stessa cosa mi è successa quando ho iniziato a lavorare: la paura di chiedere ha inibito completamente la mia capacità di imparare velocemente e di ottenere pertanto un vantaggio competitivo nei confronti dei colleghi (rimanendo inevitabilmente indietro rispetto a persone senza questo “bias”…).

Ci sono voluti anni (ed un’armatura fatta di titoli e skills), per uscire da questo schema e riuscire ad avanzare domande dentro o fuori dalla mia disciplina senza timore di passare per “fesso”.

Anni per capire che un interlocutore mediamente intelligente non ti giudica per una richiesta di chiarimento.

Anni per capire che rispondere ad una domanda, spesso rende i tuoi interlocutori più aperti alla condivisione perchè gli dà la possibilità di esprimere la propria conoscenza ed il proprio potenziale (ovvero di espletare uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano..)

Anni in cui ho perso la possibilità di imparare velocemente, di acquisire esperienze che hanno richiesto molto più tempo e molta più fatica.

Chiedere è un atto rivoluzionario di estrema consapevolezza: vuol dire “conosco i miei limiti, i miei punti di forza e quelli di debolezza, domando per accrescere la mia conoscenza su quelli che riconosco essere aspetti su cui devo migliorare”.

Chiedere vuol dire anche: “ti do la possibilità di insegnarmi qualcosa”, “riconosco la tua professionalità ed il contributo che puoi darmi”

Chiedere non è pertanto un simbolo di debolezza ma piuttosto un indice di estrema intelligenza: dimostra apertura, umiltà, curiosità e voglia di imparare… dimostra rispetto per gli altri ed attenzione alla professionalità delle persone.

E poi, volendo essere estremamente pragmatici… senza chiedere non si può ricevere..

1 Comment

  1. Ciao Enrico,
    ecco il mio commento, su quanto affermi:

    “Chiedere è un atto rivoluzionario di estrema consapevolezza: vuol dire “conosco i miei limiti, i miei punti di forza e quelli di debolezza, domando per accrescere la mia conoscenza su quelli che riconosco essere aspetti su cui devo migliorare”.
    Chiedere vuol dire anche: “ti do la possibilità di insegnarmi qualcosa”, “riconosco la tua professionalità ed il contributo che puoi darmi”.

    Personalmente non ho trovato sempre un ambiente lavorativo o delle persone che mi concedessero di fare domande. Spesso mi sono dovuta cercare le risposte da sola, consultando archivi digitale e cartaceo per vedere casi simili che generalmente aiutano a capire come gestire una issue.

    “Fare domande” è un atto di coraggio, ma cosa suggerisci di fare se qualcuno non è disponibile a rispondere ai tuoi dubbi?

    Grazie mille,
    Laura

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