La tazzina di carta ed il futuro delle costruzioni a impatto zero

In aereo verso Abu Dhabi 10 Dicembre 2019

Questo bicchiere di carta rappresenta un’evoluzione significativa nell’ambito dei bicchieri di carta di tutto il mondo.. scovata in un viaggio aereo verso Dubai, ne ho notato subito una particolarità che la rende più funzionale rispetto alle sue “antenate”: ha una corazza zigrinata marrone (sempre di carta) che serve per dissipare il calore del liquido ivi contenuto (generalmente thè o caffè).

Chi non si è mai scottato con un bicchiere o una tazza con del caffè bollente a quasi 100 gradi?!?

Questa tazzina è differente... la corazza separa le dita dalla parete di carta creando delle intercapedini dove l’aria scaldata dal liquido interno dovrebbe fluire sottraendo calore.

L’efficacia è garantita ma oltre al maggior costo  questa soluzione ha un difetto: i moti convettivi dell’aria ricaldata dal liquido vanno verso l’alto mentre le suddette vie attraverso cui passa l’aria “calda” sono tappate dal risvolto superiore del bicchiere.

Per essere ancora più efficace, l’aria scaldata dovrebbe poter uscire dall’alto anzichè dal basso, così da non ristagnare e far percepire ancora la temperatura del liquido all’interno... sebbene l’effetto della corazza per questo bicchiere sia più che sufficiente allo scopo, la soluzione sarebbe ancora migliorabile interrompendo la stessa prima che la sua estremità sia tappata dal bordo superiore (lasciando quindi l’aria maggiormente libera di fluire sottraendo calore).

Se questa soluzione fosse stata applicata ad una costruzione, essa sarebbe risultata fallimentare: gli “shield” che vengono costruiti attorno ad un edificio per abbassarne la temperatura superficiale, sono efficaci solo se l’aria ha modo di evacuare verso l’alto... è per quello che i tetti ventilati hanno aperture nella parte del colmo.

Come detto nel caso del bicchiere questa è già una soluzione che rende il prodotto ottimo rispetto all’uso ma nelle costruzioni un corretto utilizzo e posizionamento delle schermature è fondamentale..

Nel futuro, il passo ancora successivo sarà creare attorno agli edifici dei circuiti come quello del bicchiere di carta ma dove l’aria passerà a temperature diverse per raffreddare o riscaldare le pareti a seconda della stagione.

Sarà ad esempio possibile prendere l’aria esterna e farla passare sotto terra dove già a poche decine di metri può arrivare ad una temperatura di 14-15 gradi: in questo modo con il solo utilizzo di un “ventilatore” (magari alimentato ad energia solare od eolica), le superfici esterne degli edifici saranno raffreddate/riscaldate diminuendo ancora di più l’apporto di energia necessaria all’interno per raggiungere temperature confortevoli.. questi sistemi lavoreranno nelle stagioni estreme (estate ed inverno) per abbassare la differenza di temperatura fra ambienti interni ed esterni.

Per quanto banale questo sarà un concetto “rivoluzionario”: stiamo assistendo ad un periodo evolutivo dove c’è uno sforzo notevole per creare una barriera verso l’esterno sempre più performante (ci concentriamo solo sulla parte bianca del bicchiere)... il vero futuro sarà combinare un maggiore isolamento con l’abbattimento ulteriore attraverso schermature che rendano minimo o nullo l’apporto di energia per la termoregolazione degli ambienti..

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Jeffery K. Perkins

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