Un euro speso durante l’assunzione di una risorsa, ne vale cento spesi nel suo sviluppo”.


Investire per approfondire chi ha veramente talento prima di assumerlo, è molto più redditizio che investire nel suo sviluppo successivo.

Molte aziende si concentrano nello sviluppare o nel trattenere talenti investendo energie enormi… ma non ne impiegano altrettante nel valutare le reali capacità di una persona in fase di assunzione.

Perchè?

Spesso le assunzioni seguono fasi sincopate: quando il mercato è fermo non si assume… mentre quando si muove si deve fare tutto in fretta (senza perdersi in eccessive “indagini”).

Non si investe sul “gioco lungo” e non si pianifica strategicamente, col risultato che quando si aprono le finestre delle assunzioni, le organizzazioni buttano dentro risorse in modo massivo (magari a strapagandole se la domanda è più alta dell’offerta e non impiegando sufficiente tempo ad approfondire quello che stanno “comprando”).

La realtà è che una volta che hai assunto qualcuno, potenzialmente devi tenerlo per molti anni (e, ironicamente, tanti più anni quanto meno l’individuo è “talentuoso”).

Converrebbe quindi investire molte più risorse per capire bene chi si ha di fronte seguendo il consiglio di chi dice che: “un euro speso in assessment ne vale cento spesi in development”.

Questo vale non solo per le assunzioni ma anche per la scelta delle collaborazioni (in un processo che, per chi punta sulla qualità, è estremamente lungo ma altrettanto profittevole sul lungo termine).

Immagine generata da AI per un “recruiting frettoloso”

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