Aver avuto insegnanti con più esperienza, vuol dire avere redditi più alti…

…e aver goduto di un livello di istruzione elevato, incide molto sulle carriere a livello apicale.

Mio figlio può contare sulla migliore istruzione possibile come tante persone dei paesi occidentali.

Quando sarà adulto, se vorrà, potrà contare su un executive coach personale, seguire tutti i corsi di NeNet gratuitamente e ricevere consigli da esperti del mondo del lavoro che potranno accompagnarlo nella strada che deciderà di intraprendere.

Potrà decidere se andare in una di quelle università nostrane che tanto si ispirano ai modelli americani della Ivy League, avere accesso a posizioni privilegiate e frequentare un network di persone che gli aprirà porte per altri inaccessibili.

E tutto questo a prescindere dalle sue qualità.

Purtroppo, ancora oggi, il talento che si misura e” il merito” che attribuiamo nei nostri contesti, sono più frutto del punto di partenza e delle circostanze che della bravura di chi viene valutato all’interno di gruppi ristretti di privilegiati.

È sempre stato così ed oggi, a 135 anni dall’istituzione della “festa dei lavoratori”, dobbiamo essere contenti che questo effetto sia solo una coda del capitalismo ereditario rivolto alle caste nobiliari…

Ma nonostante il progresso, il vero talento e la vera evoluzione sono ancora frenati dalla mancanza di equità.

Chi parte più alto arriva più alto e, ad esclusione qualche “cigno nero” che serve alla narrativa per convincerci che “tutti possiamo farcela”, la complessa verità è che “in teoria” tutti possiamo farcela… ma che “in pratica” a farcela spesso sono i figli di chi ce l’ha già fatta.

E mentre cerchiamo di tamponare l’enorme divario che si sta creando fra “chi può” e “chi non può”, dovremmo impiegare le nostre menti migliori per far diventare il capitalismo meno ereditario e più meritocratico.

Lo dobbiamo ai nostri figli… anche se sono fra quelli che rientreranno nel gruppo dei privilegiati.

P.s: Snapshot da “il talento nascosto” di Adam Grant; per approfondimenti sui dati della “meritocrazia” e del capitalismo ereditario: “la tirannia del merito” di M. Sandel.

P.p.s: il primo Maggio è una data simbolica per ricordare uno sciopero del 1866 per ridurre la giornata lavorativa ad otto ore e rendere il lavoro più “equo” e sostenibile….

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