Nominare un consiglio di amministrazione “personale” per prendere decisioni migliori…


Nel coaching c’è una tecnica che si chiama “creative mentor” e che si utilizza per cambiare prospettiva ed esplorare soluzioni a problemi importanti.

Consiste nel visualizzare una persona che riteniamo rilevante per la decisione da prendere e capire come reagirebbe in quella determinata situazione.

In qualsiasi posizione professionale, è fondamentale utilizzare tecniche come il “creative mentor” per riuscire a spostare il proprio punto di vista.

Questo può essere fatto anche nominando di volta in volta una sorta di consiglio di amministrazione “personale”: un gruppo di 3/4 persone diverse per estrazione, età e settore che possano dare un contributo su un’idea o su come realizzare un prodotto o un servizio.

Un “consiglio di amministrazione personale”, è estremamente utile perchè serve a ricevere contributi o feedback non vincolanti o a fare domande specifiche a soggetti disinteressati (magari scollati dal contesto di riferimento in modo che possano fornire punti di vista diversi).

L’idea è quella di avere un mix di persone fidate che allarghino visione e prospettiva, che forniscano spunti e idee o che ci aiutino a confutare le teorie che sviluppiamo sulla base dei nostri pregiudizi.

Spesso la cosa che blocca di più il potenziale di chiunque (soprattutto di chi occupa posizioni manageriali), è la totale mancanza di un riscontro sincero sul proprio operato: nominare un consiglio di amministrazione informale ed esterno, serve ad aumentare la qualità del proprio pensiero… e ad evitare che queste “mancanze fisiologiche”, in assenza di un “coach”, non impattino il raggiungimento dei propri obiettivi.

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